Esperienze
personali di costruzione di strutture
LA CAPANNA
Un giorno io ed una mia amica abbiamo costruito una capanna. Abbiamo dovuto
scegliere il materiale da usare e cioè due grandi coperte, mollette da
bucato, dei libri pesanti, cuscini e un grande tappeto. Abbiamo pensato
di usare come piano d'appoggio la scrivania e il letto che erano disposti
l'uno di fronte all'altro. Sulla scrivania abbiamo appoggiato il bordo
di una coperta, per tenerla ferma usammo tre blocchi di libri. Successivamente
cercammo di unire le due coperte con le mollette e di appoggiare il bordo
della seconda sul letto. Anche qui abbiamo messo i libri per fermarla.
Infine per chiudere i lati della capanna abbiamo usato i cuscini e sul
fondo il tappeto. Al termine del lavoro eravamo soddisfatti perché la
capanna ci sembrava accogliente anche se piuttosto buia. All'interno non
si poteva stare in piedi ma seduti o sdraiati. Le difficoltà che abbiamo
incontrato erano: far stare unite le coperte e posizionare uno sopra l'altro
i cuscini. CHIARA
.....E
SI É ROTTO.
Un giorno d'estate
io ed Elisa abbiamo cercato di fare un castello con cemento e sassi abbastanza
piatti. Il cemento lo abbiamo chiesto a un muratore che stava facendo
una casa. Poi siamo andati a casa mia e abbiamo iniziato a costruire il
castello. Quando avevamo fatto già cinque strati il castello si è rotto.
Allora abbiamo provato a rifarlo, ma quando lo avevamo quasi finito si
è rotto di nuovo e questa è la fine del nostro castello. Questo vuol dire
che noi non siamo fatte per fare quei lavori come il muratore. VERONICA
DUE MURA
A SECCO.
Un giorno vicino alla Val "Curtes", in un boschetto, ho costruito due
mura di sassi, portati con un vecchio secchiello di latta, perché due
giorni dopo ci saremmo sfidati con un'altra banda. Per fare restare in
piedi i muri prendevo solitamente sassi piatti ma molto pesanti, le fessure
le coprivo con altri sassi e foglie. Le mura avevano la caratteristica
di cadere sui piedi dei nemici se questi calpestavano dei legni fissati
alla loro base. I muri occupavano tutto lo spazio dei due sentieri, erano
molto alti, circa 1 m e larghi circa 1,50. Per costruirli ho scelto un
terreno ben piatto, la base dei muri era dentro una fossa per sostenere
più facilmente la struttura. Sopra e di fianco ai muri c'erano dei legni
che avevano la funzione di sostenere la parte alta e i fianchi dei muri.
Ho anche faticato a fare i muri però non me ne importava niente perché
dopo tutte le volte che mi erano caduti alla fine ce l'ho fatta a farli
restare in piedi.
ULISSE
LA FATTORIA
DI CARTONE
Ho costruito una fattoria di cartone. Ho preso una scatola usata delle
tortine, ho ritagliato due porte e una finestra. Sul tento ho messo un
camino fatto con il rotolo vuoto della carta da cucina, davanti ho messo
un cartello con scritto "fattoria". La uso per giocare con gli animali
così diventa la loro stalla e posso giocare tranquillamente.
MARTIN
L'IGLÚ
Quest'anno, a gennaio, con mio zio e il gruppo CAI siamo andati a Monte
Spluga dove abbiamo costruito un iglù. Giuseppe, mio zio, tagliava con
una pala dei mattoni di neve mentre io e gli altri bambini del gruppo
facevamo la base dell'iglù cioè mettevamo i blocchi in forma circolare.
I pezzi venivano messi uno sopra l'altro salendo a spirale in modo da
formare una cupola. Mentre si costruiva due bambini stavano all'interno
dell'iglù e aiutavano a lisciare la neve. Quando è venuto il momento di
chiudere il foro in alto abbiamo dovuto fare molta attenzione a non far
crollare l'iglù. Una volta completato però l'iglù è molto solido perché
i mattoni di neve si sostengono l'un l'altro. Un buco alla base serve
come porta. Abbiamo verificato che la nostra costruzione poteva contenere
comodamente otto bambini.
SARA
IL PUPAZZO
DI NEVE
Io da piccola avevo costruito un pupazzo di neve. Ho preso un secchiello
di neve, l'ho vuotato in terrazzo e con una formina di pupazzo di neve
l'ho modellata. Era brutto, aveva un braccio spezzato, la faccia scavata
e il corpo distrutto, insomma era proprio un pasticcio. Per realizzare
questo pupazzo di neve ho utilizzato. la neve, un secchiello, sette sassolini,
una carota e due castagne grosse. Le difficoltà che ho incontrato sono
state: fare il pupazzo con la formina, mettergli la carota che era il
naso, mettere le castagne come occhi e mettere i sassi come bocca. LETIZIA
la classe
IV con l' ospite giapponese sig. Koji Mizoguchi.
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